La riapertura al Turismo Organizzato in Giappone
di Roberto De Pascale
Il Premier Kishida ha dichiarato che dal prossimo 10 Giugno il Giappone riaprirà al turismo organizzato in entrata.
Il trattato di Harris – trattato di amicizia e commercio tra Giappone e Stati Uniti (日米修好通商条約 Nichibei Shūkō Tsūshō Jōyaku) – firmato il 29 luglio 1858, pose termine al lungo periodo di isolamento del Giappone che viene chiamato sakoku 鎖国 durato oltre 200 anni. Durante tale periodo solo poche navi all’anno provenienti da determinati paesi potevano attraccare in alcuni porti di accesso al paese.
Si è più volte paragonato il sakoku alla chiusura che il paese ha attuato sin dall’inizio della pandemia, una chiusura che di fatto ha colpito, come in tutto il mondo, soprattutto l’industria del turismo.
Si è più volte paragonato il sakoku alla chiusura che il paese ha attuato sin dall’inizio della pandemia, una chiusura che di fatto ha colpito, come in tutto il mondo, soprattutto l’industria del turismo.
Il Premier Fumio Kishida ha annunciato il 26 maggio che dal 10 giugno 2022 il Giappone riaprirà al Turismo internazionale ORGANIZZATO, proveniente da un corposo numero di paesi occidentali tra i quali compare anche l’Italia.
Le condizioni per la ripartenza c’erano tutte: il basso numero di contagi dovuti all’indebolimento del virus; la quasi ultimazione della campagna di vaccinazione preventiva; ma soprattutto la necessità di far risollevare un comparto turistico duramente colpito dalla mancanza di viaggiatori durante questi ultimi 2 anni e mezzo.
Cerchiamo quindi di spiegare cosa significa riapertura al turismo organizzato.
Almeno in questa prima fase non sarà consentito l’accesso al paese come una volta, quando chiunque poteva prenotarsi un biglietto aereo o un Hotel attraverso internet, arrivare in Giappone, ricevere un visto turistico ed effettuare il suo soggiorno, vacanza, attività’ in terra di Yamato.
Almeno in questa prima fase non sarà consentito l’accesso al paese come una volta, quando chiunque poteva prenotarsi un biglietto aereo o un Hotel attraverso internet, arrivare in Giappone, ricevere un visto turistico ed effettuare il suo soggiorno, vacanza, attività’ in terra di Yamato.
Durante questa fase di ripartenza sarà consentito solo ai tour operators avente una base, un’organizzazione in Giappone, di vendere il cosiddetto pacchetto di viaggio. All’interno del pacchetto saranno compresi volo, trasferimenti in loco da/per aeroporto, hotel, assicurazione medico/bagaglio e soprattutto un accompagnatore ( che si interfaccia con il T. O.) che possa assistere il viaggiatore nel cosiddetto worst case scenario, cioè in caso di positivizzazione del cliente riscontrata al momento di effettuare il tampone di rientro, quello cioè richiesto 72 ore prima potersi imbarcare sul volo di ritorno a casa.
Un turista fai-da-te privo di appoggio sul luogo non avrebbe le conoscenze e la possibilità di organizzare quanto necessario per allungare la permanenza in Giappone fino alla negativizzazione. Riprotezione su altro volo 7/10 giorni dopo, vitto e alloggio per il periodo di attesa, competenze linguistiche, tutto ciò che causerebbe un notevole “problema” all’organizzazione proverbiale del popolo giapponese. I tour operators giapponesi posseggono ovviamente questa organizzazione e capacità di gestione dell’imprevisto.
Da qualche settimana è iniziato anche un primo periodo di test con operatori del settore o turisti provenienti da Stati Uniti, Australia, Thailandia e Singapore: il successo riscontrato ha di fatto spinto il Governo giapponese ad annunciare la riapertura anche verso altri paesi considerati molto appetibili a causa della debolezza, in questo periodo, dello Yen, che favorirebbe sicuramente un immediato afflusso di preziosa valuta straniera.
Il limite giornaliero di arrivi aumenterà gradualmente grazie anche al numero dei porti di ingresso che verranno attivati, e si pensa che entro qualche mese si possa giungere a superare i 100.000 ingressi al giorno, in pratica con numeri che si avvicinano moltissimo a quelli riscontrati prima dell’inizio della pandemia.