GO! di Isao Yukisada
introduce Antonio Moscatello
La nostra rassegna cinematografica L’Altro Giappone | visioni del cinema giapponese contemporaneo tra letteratura e società continua ad indagare gli aspetti della società giapponese con la proiezione di GO!, film del 2011 del regista Isao Yukisada tratto da un romanzo dell’ autore nippo-coreano Kazuki Kaneshiro. Andremo ad analizzare le relazioni con le comunità delle due Coree, grazie alla presenza di Antonio Moscatello, nipponista, giornalista di askanews ed autore del libro “Megumi. Storie di rapimenti e di spie della Corea del Nord”.
“GO for Freedom, GO for Love, GO to Fight!”
perchè vederlo
Pluripremiato in patria, tratto dall’omonimo racconto di formazione del nippo-coreano Kaneshiro Kazuki, GO! è stato il primo film mainstream a sfidare preconcetti esistenti sull’identità giapponese utilizzando il formato commerciale di un film per giovani adulti. Kubozuka (del quale ricordiamo l’ottima prova in ‘Silence’ di Scorsese) nel ruolo dell’ anti-convenzionale Sugihara in lotta contro la società, contro la scuola, contro la famiglia per la libertà di essere sé stesso, ricorda il Tadanobu Asano degli esordi diretti da Shunji Iwai (non a caso il regista di questo lavoro è stato assistente di Iwai) ed ha contribuito in maniera massiccia alla generosa mietitura di premi che la pellicola ha incassato.
SCHEDA DEL FILM
Titolo originale: GO
Anno: 2001
Genere: Young adult/Azione
Durata: 122 min
Regia: Isao Yukisada
Soggetto: Kaneshiro Kazuki, ‘Go’, 2000
Sceneggiatura: Kankuro Kudo
Interpreti: Yōsuke Kubozuka, Kō Shibasaki, Kim Min
Sottotitoli: italiano
PREMI (selezione)
2001 – Hochi Film Awards – Miglior film
Candidato ufficiale del Giappone al Premio Oscar nello stesso anno.
2002 – Japanese Academy Prize – Miglior fotografia; Miglior regista; Miglior montaggio; Migliore luce; Migliore sceneggiatura
2002 – Blue Ribbon Awards – Miglior regista
2002 – Kinema Junpo – Miglior regista; Miglior film; Migliore sceneggiatura
2002 – Mainichi Film Concours – Migliore sceneggiatura; Gran Premio Sponichi ai nuovi talenti (Yōsuke Kubozuka e Kō Shibasaki)
2002 – International Film Festival di Marrakech – Miglior attore; Golden Star (Isao Yukisada)
2002 – Festival internazionale del film di Palm Springs – Premio FIPRESCI (Isao Yukisada)
2002 – Yokohama Film Festival – Miglior regista; Miglior film; Migliore sceneggiatura
sinossi
“Sugihara è un giovane studente di origini coreane. Allenato dal padre boxeur a difendersi in un mondo di bulli, passa alle superiori dalla scuola coreana ad una giapponese.
Li’ viene considerato da tutti come un forestiero nella sua stessa patria (ma quale veramente è la propria patria per un intero segmento di popolazione che anche dopo generazioni si vede negare il passaporto giapponese?), e tende ad alienarsi e a combinare disastri in giro, finchè non incontra una bellissima ragazza giapponese e se ne innamora. Tutto bene fino a quando non decide di parlarle delle sue origini.” (AsianWorld)
il libro di oggi
Il libro di Moscatello, edito da Rogiosi. racconta la storia di Megumi Yokota, una ragazzina giapponese di 13 anni scomparsa il 15 novembre 1977 nel suo paese, Niigata. Il papà Shigeru e la mamma Sakie cominciarono subito a cercarla, coinvolgendo poi anche le forze dell’ordine, pubblicando la sua foto sui giornali, lanciando appelli in tv, ma nessuno sapeva nulla, nessuno aveva visto o sentito nulla, la ragazzina sembrava scomparsa in una sorta di buco nero. Era stata rapita? E se sì, da chi? E per quale motivo? O si era allontanata volontariamente? E nel caso, per andare dove? Per giorni, divenuti poi settimane, mesi, anni, i genitori della piccola furono tormentati da questi angosciosi interrogativi, che non trovavano risposta. Soltanto nel 1997, vent’anni dopo la scomparsa, cominciò a diradarsi il mistero: Megumi era stata rapita da spie nordcoreane, e portata in Corea del Nord. Oggi, il governo nordcoreano la dichiara deceduta, ma la notizia non ha riscontri assolutamente certi, e gli anziani genitori continuano a cercare la verità. Il testo alterna i racconti relativi alla scomparsa di Megumi e al calvario di sua madre e suo padre ad ampi excursus storici, che spiegano con dovizia di particolari l’evoluzione della potenza giapponese nel corso del XX secolo, e i rapporti con le due Coree, con la Cina, con gli altri paesi asiatici..
antonio moscatello
Giornalista dell’agenzia di stampa askanews esperto di questioni asiatiche. E’ stato inviato in aree di conflitto e di crisi in Iraq e Afghanistan. Corrispondente da Tokyo e da Budapest. Ha scritto Megumi – Storie di rapimenti e di spie della Corea del Nord e Forse non tutti sanno che in Giappone. E’ stato premio Umberto Agnelli per il giornalismo nel 2018.


