Villon’s Wife di Kichitarō Negishi
introduce Stefania Viti
La nostra rassegna cinematografica L’Altro Giappone | visioni del cinema giapponese contemporaneo tra letteratura e società parte con lo splendido “Villon’s Wife” di Kichitarō Negishi, tratto dall’omonima novella del grande autore nipponico Dazai Osamu. Introduce la giornalista e scrittrice Stefania Viti, che presenta anche “il Libro del Sake e degli spiriti giapponesi”.

perchè vederlo
Nel 2009, in occasione del centenario della nascita del grande scrittore Osamu Dazai, la Fuji Television Network e la Nihon Eiga Satellite Broadcasting Corporation decisero di rendergli omaggio affidando l’incarico di un film ad un veterano del cinema giapponese, Kichitarō Negishi . Premiato per la Miglior Regia al Montreal World Film Festival, ‘Villon’s Wife’ è tratto da una novella semi-autobiografica di Dazai datata 1947. Lungi dall’essere una mera trasposizione, il film dipinge le personalità dei personaggi in maniera così vivida da essere stato ampiamente lodato dalla critica nordamericana. Asano, l’attore giapponese più influente in patria e all’estero, va oltre il ruolo e con la sua recitazione si ispira direttamente alla figura dello scrittore. Nel cast anche Ryōko Hirosue, (la teen-ager protetta da Jean Reno in ‘Wasabi’). La definizione della protagonista femminile, fatte le debite differenze tra epoche cinematografiche, è degna del miglior Ozu.
‘Villon’s wife’ del 2009, è tratto da un racconto del grande Osamu Dazai (1909-1948), ritenuta l’unica voce letteraria durante il secondo conflitto mondiale ad esprimere la miseria e la desolazione in cui viveva a quel tempo la popolazione giapponese. Figura tormentata, nichilista ed idealista insieme, Dazai rappresenta l’incapacità di inserirsi in un mondo mutato, di accondiscendere a nuovi ideali, sentendosi perennemente sconfitti ed inevitabilmente inadatti all’ambiente esterno, reputando che il proprio valore a nulla serva. Tutta una generazione si riconobbe nei suoi personaggi, e tutte le successive in seguito hanno continuato ad identificarsi nella sua figura. Fu il primo a raccontare senza nulla nascondere delle proprie ossessioni, ad affacciarsi sul proprio baratro interiore con bellezza ed ironia. Non si può quindi che cominciare da lui, così lontano eppure così attuale.
SCHEDA DEL FILM
Titolo originale: Viyon No Tsumaヴィヨンの妻
Anno: 2009
Genere: Drammatico/letterario
Durata: 112 min.
Regia: Kichitarō Negishi
Soggetto: Osamu Dazai, ‘Viyon No Tsuma – ōtō to tanpopo’, 1947
Sceneggiatura: Yozo Tanaka
Interpreti: Takako Matsu, Tadanobu Asano, Shigeru Muroi, Ryōko Hirosue, Satoshi Tsumabuki, Masatō Ibu
Sottotitoli: italiano
sinossi
“Sachi (Takako Matsu, l’insegnante che vedremo nel successivo ‘Confessions’), è una moglie attenta e paziente, che porta il peso della resilienza e della devozione che sembra essere il destino naturale della compagna di un artista. Una notte il marito Otani (Tadanobu Asano) rientra a casa, seguito da un proprietario di bar oltraggiato che lo accusa di aver rubato 5000 yen dal suo registratore di cassa. Per evitare ulteriori complicazioni, la moglie di Otani si offre di lavorare al bar a garanzia del debito del marito. La relazione tra Sachi e Otani oscilla e diminuisce, si approfondisce e cambia mentre il crescente potere di Sachi minaccia di distruggere il fragile equilibrio del loro matrimonio” (Japan Society).
il libro di oggi
Definito “la bevanda degli dei” perché veniva anticamente prodotto nei templi giapponesi, il sake è senza dubbio uno dei simboli enogastronomici del Sol Levante. Un alcolico dal gusto raffinato, ottenuto dalla fermentazione del riso, che può essere paragonato al nostro vino. Ora che la cucina giapponese si è diffusa anche in Italia e il sake è sempre più popolare, raccontiamo il mondo di questa bevanda: storia, miti, leggende, riferimenti letterari e cinematografici, produzione, curiosità ma anche luoghi comuni, spesso errati, che hanno accompagnato la sua fama. Il Giappone da bere però non è solo sake: partendo dalla birra per arrivare ai whisky Made in Japan, passando per lo shōchū, l’awamori e andando anche oltre, questo libro svela l’universo dei liquori giapponesi, ancora poco conosciuti ma pregiatissimi e oggi di tendenza in tutto il mondo. Corredano il testo cocktail originali, pensati e realizzati da barman italiani e giapponesi.
Un libro che è un viaggio inedito alla scoperta del Giappone da bere, un mondo ricco e variegato, tutto da scoprire. A cura di Stefania Viti.
stefania viti
Stefania Viti, giornalista, si è laureata in Lingua e Letteratura Giapponese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e ha vissuto a Tokyo per circa dieci anni. Qui ha lavorato come editor nella rivista giapponese “amarena” e collaborato con numerose testate italiane. Si occupa di Giappone contemporaneo e i suoi articoli sono pubblicati su testate nazionali e internazionali. Segue, inoltre, progetti di comunicazione in ambito italo-giapponese. È vicedirettore della testata “ArteCibo” web-magazine in italiano, giapponese e inglese dedicato all’agroalimentare italiano d’eccellenza. È membro dell’AISTUGIA (Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi). Autrice di molti testi tra cui: per Feltrinelli il volume Il Sushi uscito nella collana “Real Cinema” insieme al DVD “Jiro e l’arte del sushi”; per Gribaudo L’arte del Sushi (2015), e Il sushi tradizionale (2016).


