immagine della mostra japan tsunami di gianni giosuè

MOSTRA FOTOGRAFICA E VIDEO SCREENING DI GIANNI GIOSUE’

La fotografia parla a voce molto bassa, ma a volte – solo a volte – un fotografo o un gruppo di fotografi possono richiamare  i nostri sensi alla consapevolezza.

Eugene W. Smith

I progetti  JAPAN TSUNAMI  – da cui è tratta l’ immagine di tutta la manifestazione RESISTERE / RINASCERE, UOMO E NATURA NELLA SOCIETA’ GIAPPONESE CONTEMPORANEA – e A LONG WALK IN TŌHOKU del fotografo italiano Gianni Giosuè, sono lavori seminali per la comprensione della triplice  catastrofe del 2011, andando oltre il racconto dei fatti e cogliendo in maniera unica, potente e al contempo lirica, lo spirito della popolazione giapponese a pochissimi giorni dalla tragedia.

Consci che i due lavori  vadano ammirati nella loro interezza, il team de L’ALTRO GIAPPONE intende con questa presentazione, a 10 anni esatti dalla catastrofe e dall’unica mostra avvenuta a Milano nell’aprile del 2011  lanciare un progetto più ampio, che nel tempo permetta di poter esporre anche in altri luoghi le selezioni complete.

La mostra al MANN si compone di 10 foto in esposizione di grandi dimensioni tratte dal lavoro JAPAN TSUNAMI e propone in successione foto da Ishinomaki, Kesennuma e Rikuzentakata.

Il video screening, disponibile dal 6 ottobre al 29 novembre, darà l’opportunità al visitatore di vedere i due progetti nella loro interezza.

JAPAN TSUNAMI

 

“Un resoconto del mio viaggio nelle zone colpite dallo tsunami che ha devastato la costa orientale del Giappone l’11 marzo del 2011.

Viaggiare significa ogni volta spostarsi nello spazio e nel tempo. In più, viaggiare significa intraprendere ogni volta un viaggio anche dentro noi stessi. Incontriamo persone, riflettiamo sulle loro parole. Ci interroghiamo su come funziona la vita e sul motivo per cui esistiamo. Mi ritrovo davanti una scia, cerco di seguirla e comprenderla. Ogni volta che viaggio sono sull’attenti, mi preparo ad essere recettivo e reattivo. Ogni volta ottengo la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo su me stesso e sugli altri.

Siamo soltanto esseri umani, abbiamo paure ancestrali e paure moderne. Reagiamo a ciò che la società ci chiede di fare e alla fine troviamo libertà nell’esprimere noi stessi. Nel momento in cui ho finalmente realizzato che non c’era nulla di male nell’essere semplicemente me stesso, sono diventato una persona più felice. Ognuno di noi è unico a modo suo, nessuno è sbagliato. Soltanto diverso.

Occuparmi degli eventi che hanno seguito lo tsunami in Giappone è stata una sfida che mi ha insegnato tante cose. Innanzitutto, mi ha ricordato la bellezza delle persone. Di chi ti prepara del cibo anche se non glielo hai chiesto, di chi ti dà un passaggio in auto, ti dedica il suo tempo e ti compra una lattina di caffè per farti sentire meglio. Cose come queste mi fanno battere il cuore, mi addolciscono lo spirito e mi fanno provare emozioni tanto violente che a stento riesco a contenerle nel petto.

Le persone sono meravigliose. Alcune parlano lingue diverse o si esprimono in modo diverso. Non lasciarti confondere dalle parole. Ascolta con il cuore, non con le orecchie. Io ho imparato ad ascoltare i loro occhi e i sospiri. Poco a poco, ho imparato a rallentare e ad apprezzare anche il battito delle ali di una farfalla.

Per gran parte del tempo sono rimasto per conto mio e ho dato ascolto all’istinto piuttosto che preoccuparmi degli aspetti economici. Non ero lì per fare foto da prima pagina. Non volevo una sola immagine d’impatto: volevo una storia, perciò dovevo prima prestare l’orecchio per ascoltarla.”

http://gianni-giosue.com/index.php/work/japan-tsunami/

A LONG WALK IN TŌHOKU

 

“L’11 marzo 2011 il Giappone è stato colpito da un terremoto di magnitudo 9.0. Lo tsunami che è ne seguito ha causato una catastrofe.

Sono arrivato sul posto il 14 marzo. Quello che mi sono ritrovato davanti erano chilometri e chilometri di terra devastata dalle gigantesche onde dello tsunami. C’era fango ovunque, nell’aria il dolce aroma di resina che veniva da alberi di pino che erano stati spezzati in due come matite.

Una delle cose che più mi ha sconvolto è stato scoprire come lo tsunami potesse privare le persone dei loro ricordi; non solo le case, ma anche i loro averi erano stati distrutti. Fotografie e ricordi delle loro vite passate erano riversati all’aperto tra il fango e i detriti.

Nel marzo del 2011 ho speso due settimane sul campo e ho prodotto la prima serie di scatti. È stata organizzata una mostra a Milano, in Italia, e siamo riusciti a raccogliere circa 7000 dollari di fondi a favore di Ishinomaki, una delle città più colpite.

Nell’agosto del 2011 ho sentito il bisogno di ritornare. Ho seguito i passi di Matsuo Basho e ho percorso a piedi 210 km in 11 giorni per osservare con i miei occhi la ricostruzione all’opera. Ho incontrato persone meravigliose che avevano perso quasi tutto e che erano pronte e condividere con me quel poco che gli era rimasto. Ho scritto solo un paio di capitoli di questa storia.

Sono stato ispirato da Matsuo Basho, un poeta giapponese che ha percorso a piedi la strada tra Tokyo e il Tohoku e ha scritto il libro “Lo stretto sentiero verso il profondo Nord” (奥の細道 Oku no Hosomichi).”

http://gianni-giosue.com/index.php/work/a-long-walk-in-tohoku/

BIO

 

Gianni Giosuè ha lavorato a contatto con ONG in vari paesi asiatici e mediorientali. Le sue fotografie hanno riscosso successo sui media di tutto il mondo, compresi The Daily Telegraph, Jica World Magazine, The Sankei Express, The Los Angeles Times, The Japan Times, Shukan Asahi Magazine, Bite Magazine, Private Magazine, PDN On Line, PHOTO magazine, PhotoVisura Magazine e La lettre de la photographie.

E’ stato nominato al premio ‘Coup de Coeur’ durante la rassegna di fotogiornalismo “VISA Pour L’Image” del 2010 grazie agli scatti della serie “One year in Russia”.

Nel 2009 le sue fotografie sono state esposte al Foreign Correspondents Club of Japan (FCCJ).  e nel 2010 al “Visa Pour L’image” presso il Palais des Congres del Perpignan.

Nell’aprile del 2011 è stata organizzata una mostra di JAPAN TSUNAMI tenutasi durante il Salone del Mobile di Milano, che ha permesso di raccogliere circa 7000$ per Ishinomaki, una delle città colpite dalla catastrofe (http://forsmilesjapan.com/). L’artista vuole dedicare con questa mostra un ricordo al giornalista Stefano Carrer, che propose i primi scatti agli organizzatori della mostra.