Forze di autodifesa, foto tratta dal profilo X del Ministero della Difesa giapponese

di Elvira Rocco

In un contesto geopolitico in rapida evoluzione, il Giappone ha intrapreso un significativo rafforzamento della propria difesa militare – il più importante dal dopoguerra – per contrastare le crescenti minacce provenienti da Cina, Corea del Nord e Russia. Il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato un piano ambizioso che prevede un aumento della spesa per la difesa nazionale, con l’obiettivo di raggiungere il 2% del PIL entro il 2027. Questo incremento rappresenta un cambiamento radicale rispetto all’approccio tradizionale, che si è sempre basato su una posizione esclusivamente difensiva, segnando un’epoca di maggiore assertività militare.

Il progetto di bilancio per la difesa, che si estende dal 2023 al 2027, prevede una spesa totale di circa 43mila miliardi di yen (circa 313,9 miliardi di euro), un aumento di oltre il 50% rispetto al precedente piano. Questo aumento della spesa militare è stato descritto dal ministro della Difesa Yasukazu Hamada come essenziale per “assicurare fermamente le necessità di perseguire un sostanziale rafforzamento” delle capacità difensive del Giappone, come riporta l’AP News.

Le dichiarazioni di Kishida nella conferenza stampa del 16 dicembre 2022 riflettono la percezione di un ambiente di sicurezza nazionale e regionale in rapido deterioramento, con la Cina, la Corea del Nord e la Russia viste come minacce crescenti. Il Giappone, quindi, mira a sviluppare e possedere capacità di contrattacco come misura difensiva, inclusa l’acquisizione di missili Cruise a lungo raggio. “In questo tipo di ambiente difficile, le capacità di contrattacco che fungono da deterrente scoraggiando altri paesi dall’attaccare, sono capacità che saranno indispensabili in futuro”, ha affermato il premier.

L’opinione pubblica giapponese mostra segnali di sostegno a queste misure. Un sondaggio condotto nel 2022 congiuntamente da The Asahi Shimbun e da Masaki Taniguchi – professore di scienze politiche all’Università di Tokyo – ha rivelato che una percentuale record di cittadini giapponesi, il 64%, è favorevole al rafforzamento delle capacità difensive del paese. Questo sostegno è probabilmente influenzato dalla crescente preoccupazione per le azioni militari aggressive nella regione e dalla volontà di garantire la sicurezza. Il 10% degli intervistati si oppone, mentre il 26% si è dichiarato neutrale sulla questione.

Il Giappone, quindi, sta affrontando un punto di svolta nella sua strategia di sicurezza post-bellica, cercando di bilanciare la necessità di una maggiore spesa per la difesa con il mantenimento dei suoi principi pacifisti. Mentre il governo Kishida procede con i suoi piani di rafforzamento, la reazione del pubblico e delle nazioni vicine continuerà a essere un fattore cruciale nel plasmare il futuro della sicurezza nipponica.

(Foto tratta dal profilo X del Ministero della Difesa giapponese)