ospedale della Croce Rossa di Nagoya

di Sabrina Cristofaro

La sindrome da shock tossico da streptococco, una rara ma grave infezione batterica, sta colpendo il Giappone in maniera invasiva, causando estrema preoccupazione all’interno della popolazione, dato il rapido aumento del numero dei contagi.

“Persone ogni età sono soggette all’infezione, nonostante questa colpisca prevalentemente individui di età pari o superiore a 30 anni”, afferma il National Institute of Infectious Diseases.

Questa sindrome può aggravarsi rapidamente, e causare sintomi quali febbre alta, ipotensione e tachicardia. Si presentano inoltre eruzioni cutanee che a loro volta possono causare infezioni che degenerano in necrosi (da qui il nome “malattia carnivora”).

“Ci sono molte cose che non sappiamo, ad esempio il motivo per cui il batterio diventa fulminante”, ha affermato Takashi Nakano, professore di malattie infettive alla Kawasaki Medical School.

Lo streptococco di gruppo A si trasmette attraverso le goccioline respiratorie ed il contatto diretto, ma il contagio può avvenire anche attraverso ferite cutanee. Le autorità sanitarie consigliano fortemente alle persone di aderire alle misure preventive di base come il lavaggio regolare delle mani e un’adeguata cura delle ferite. Si sospetta infatti che il picco di casi registratosi sia una conseguenza della fine delle misure restrittive post – covid, la cui lezione imparata torna invece utile oggi più che mai.