la caccia alle balene ritratta da Hokusai

di Elvira Rocco

La caccia alle balene in Giappone è un tema controverso che coinvolge tradizione, cultura e sostenibilità. I lavori iniziati recentemente per la costruzione della nave baleniera Kangei Maru hanno suscitato reazioni da parte del governo giapponese, di organizzazioni ambientaliste e di altri stati. La Kyodo Senpaku Co., l’unico operatore di caccia alle balene al modo che utilizza il metodo della nave madre, sta costruendo questa nuova baleniera a Shimonoseki, nella prefettura di Yamaguchi. Tale nave sostituirà la Nisshin Maru, varata circa 35 anni fa.

L’industria baleniera ha radici antiche in Giappone, risalenti al XII secolo. Tuttavia, è nel XIX secolo che il Giappone iniziò a partecipare attivamente alla moderna caccia alle balene, settore in cui molte nazioni erano coinvolte. Nel periodo Edo (1603-1868), la carne di balena veniva consumata solo da aristocratici di Kyoto. Tuttavia, con l’avvento della rivoluzione industriale, il Giappone si unì alla corsa globale per l’olio di balena, utilizzato per le macchine e l’illuminazione. Nel 1946, dopo la Seconda Guerra Mondiale, diverse nazioni crearono la Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene (IWC) per prevenire lo spopolamento dei cetacei. Nel 1982, l’IWC si pronunciò a favore di una moratoria sulla caccia commerciale alle balene, ma con alcune eccezioni per la ricerca scientifica. Il Giappone utilizzò queste “motivazioni” scientifiche per continuare a cacciare i cetacei, commerciandone la carne e generando controversie.

Nel 2013, l’89% dei giapponesi partecipanti ad un sondaggio dell’International Fund for Animal Welfare (IFAW) ha dichiarato di non averla mangiato carne di balena nell’ultimo anno. Nonostante la mancanza di domanda interna, alcuni gruppi pro-caccia stanno cercando di rendere la carne di balena più popolare attraverso campagne nazionali. Ad esempio, hanno introdotto la carne di balena nei pasti scolastici, promosso ricette a base di carne di balena e lanciato un sito web per mostrare i ristoranti che servono cibi a base di balena, come cita Yomiuri Shinbun.

Nel 2014 la Corte Internazionale di Giustizia ha dichiarato che il programma giapponese di caccia alle balene nel Mar glaciale antartico non è conforme alla Convenzione Internazionale per la Regolamentazione della Caccia alle Balene e ordina al Giappone di cessare le operazioni, contestando i pretesi scopi scientifici addotti da Tokyo. Nel 2019 il Giappone si è ritirato dall’IWC e ha ripreso la caccia commerciale alle balene nelle sue acque territoriali e nella sua Zona Economica Esclusiva (ZEE). “La caccia alle balene sarà condotta nelle acque territoriali del Giappone e nella zona economica esclusiva”, ha sottolineato Hideki Moronuki del ministero della Pesca giapponese. Di conseguenza, attualmente essa è confinata alla sua ZEE di 200 miglia.

Sebbene il Giappone si sia unilateralmente svincolato dalla moratoria del 1982 sulla caccia commerciale alle balene a livello internazionale, deve comunque seguire le regole Onu, compreso l’articolo 65 della Convenzione sul diritto del mare che promuove la cooperazione per la conservazione e lo studio di mammiferi marini, in particolare dei cetacei.

Ciò che spaventa maggiormente nella costruzione di questa nuova nave madre è la sua capacità di navigare fino all’Oceano Antartico. Questo progetto è stato considerato dalla Sea Shepherd, organizzazione ambientalista internazionale, come un segno che il Giappone continua ad ignorare le leggi internazionali sulla conservazione delle balene. Il capitano Watson e la sua squadra hanno intercettato questa minaccia con l’acquisizione di una nave veloce a lungo raggio, che consentirà loro di interrompere qualsiasi tentativo di caccia alle balene, come annunciato dal PR Newswire. “I balenieri giapponesi stanno progettando di prendere di mira le balenottere comuni in via di estinzione e noi intendiamo fermarle”, afferma il capitano Watson.

Hideki Tokoro, presidente di Kyodo Senpaku, ha dichiarato nel 2023 durante un evento speciale in un ristorante di Osaka, volto a promuovere l’accettazione sociale del consumo di carne di balena: “È importante proteggere le risorse marine e noi ne siamo i responsabili. Credo che continuare la caccia alle balene porterà benefici sia al Giappone che al mondo.”