loghi ufficiali di tokyo 2020
A poche ore dalla cerimonia di apertura dei Giochi in Giappone ancora dubbi e tante incertezze

di Roberto De Pascale

Oggi sono iniziati, come da programma, i primi tornei di SOFTBALL e di CALCIO in stadi quasi completamente vuoti e venerdì 23 luglio alle ore 20:00 in Giappone (le 13:00 in Italia) inizieranno le Olimpiadi più discusse nella lunghissima storia dei Giochi Olimpici. Certo è che se era questo l’obiettivo del CIO e del Governo Giapponese hanno raggiunto in pieno il loro scopo. La maggioranza dei giapponesi, come anche l’Imperatore Naruhito, preoccupato per la salute e le ansie della popolazione, sono contrari a questi giochi. “Non e’ il momento piu’ opportuno per poter gioire dimenticandosi che questo paese sta ancora affrontando, (con scarso successo per il momento), la battaglia contro la pandemia di Coronavirus”, ha detto il Dottor Naoto Ueyama presidente della Japan Doctors Union, uno dei partecipanti alla manifestazione (una di tante) organizzata dal movimento “Cancel Tokyo Olympics” sotto la sede del Comitato Olimpico.

proteste anti-olimpiadi affisse alle finestre di un ospedale giapponese

Il dissenso era iniziato già lo scorso anno quando i primi a far sentire la loro voce contro il governo ed il Comitato organizzatore dei giochi, sono stati i membri del personale sanitario ed ospedaliero che si sono dichiarati indisponibili per poter effettuare tutti gli esami richiesti per le migliaia di atleti e personale delle delegazioni olimpiche di tutti i paesi partecipanti in quanto tremendamente impegnati sul fronte interno della battaglia al Virus e per la campagna vaccinale iniziata con grave ritardo e con scarsa accettazione da parte del popolo giapponese.

Un vademecum di 80 pagine più volte modificato ed ampliato per poter spiegare agli atleti, allo staff tecnico e alle centinaia di persone membri dei media accreditati a questo evento provenienti da oltre 200 paesi del mondo, tutte le regole da seguire e da far seguire agli oltre 80mila ospiti, per evitare che il virus potesse entrare  nel paese e diffondersi. Si perché il Coronavirus (o le sue varianti) anche se già presenti in Giappone è più pericoloso se proviene dall’esterno e deve essere fermato a tutti i costi. Hanno cosi preso a modello il sistema della Bolla di Sicurezza attuata per gli eventi sportivi internazionali come la Formula Uno o la NBA americana. Un sistema farraginoso e complicato che, come abbiamo già visto ha proibito agli spettatori stranieri di poter assistere agli eventi. I supporter locali non potranno “fare il tifo o sventolare bandierine”. Divieto anche di avvicinare gli atleti, di parlare con loro, di chiedere autografi. Divieto perfino di parlare con altri spettatori, di gridare incitamenti dalla strada, o di fare qualsiasi gesto d’esultanza. Tamponi, prima della partenza, in arrivo all’aeroporto, ogni giorno per tutti i giorni antecedenti le gare. Trasporti dedicati, interi piani degli alberghi separati dalla clientela “normale”.

versione satirica della cosiddetta bolla olimpica di Tokyo 2020

Divieto di utilizzare gli ascensori destinati ai locali, durante i pasti consumati in sale separate, divieto di poter parlare onde evitare il diffondersi di possibili agenti virali. Tutto ciò è durato ben poco tempo, sono già 81 i positivi all’interno del Villaggio Olimpico. La Bolla ha miseramente fallito. C’è stata anche la prima “defezione”. Storie che non si sentivano dai tempi dell’ex Unione Sovietica o degli atleti della Germania dell’Est. Un atleta ugandese, Julius Ssekitoleko, è fuggito dal ritiro della sua squadra nei pressi di Osaka. Sul suo lettino ha lasciato un biglietto in cui spiegava i motivi del  suo gesto. “La vita nel mio paese è dura. Non voglio più tornare li. Voglio rimanere in Giappone e lavorare in questo paese”, aveva scritto. “Sfortunatamente”, è stato ritrovato a circa 200 km a sud, nella Prefettura di Mie, in salute, hanno fatto sapere le autorità locali. Ora dovrà essere rimpatriato e non si prospetta un “lieto fine”.

Peccato, facevamo già il tifo per lui…

foto dell'atleta ugandese Julius Ssekitoleko
Julius Ssekitoleko. Immagine di repertorio

 

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