foto di Eugene Smith durante la guerra nel Pacifico

con Antonio Moscatello, Paolo Patrizi

“Photography is a small voice, at best, but sometimes one photograph, or a group of them, can lure our sense of awareness”

Eugene W. Smith

Discovery of unpublished films

 

Gli inediti filmati messi a disposizione dalla vedova del grande foto-giornalista diventano un doppio documentario prodotto dalla NHK nel 2019 e proiettati in esclusiva mondiale a Napoli da L’Altro Giappone. Antonio Moscatello intervista il fotografo di fama internazionale Paolo Patrizi, profondo conoscitore dell’opera di Eugene Smith.

EUGENE SMITH, 678 DAYS IN THE PACIFIC

Nel 1942, Eugene Smith divenne corrispondente di guerra e trascorse la maggior parte dei tre anni successivi a coprire la guerra del Pacifico. Le sue fotografie più drammatiche furono scattate durante l’invasione di Okinawa nell’aprile del 1945.
Le foto che gli furono confiscate durante la Guerra del Pacifico tornano alla luce dopo 40 anni dalla sua morte, rivelando le radici del foto-giornalista di fama mondiale.

PHOTOGRAPHY IS A SMALL VOICE: EUGENE SMITH AND MINAMATA

Fotoreporter ormai stanco, agli inizi degli anni 70 Smith ha trascorso 3 anni in Giappone con sua moglie per documentare e denunciare gli effetti dell’inquinamento da mercurio causati dalla Chisso Chemical Corporation, quella che sarà poi nota come Sindrome di Minamata.
Il suo pluri-premiato saggio fotografico “MINAMATA” ha messo in guardia il mondo dal pericolo di inquinamento industriale. I materiali ritrovati, i suoi nastri audio e le fotografie inedite rivelano la sua devozione e le sue difficoltà nel testimoniare la tragedia causata dall’operato umano . Insieme alle interviste di Aileen-Mioko, moglie americano-giapponese, e dei pazienti che Eugene ha filmato, vengono anche documentati i suoi giorni a Minamata.

Da questo lavoro escono fuori in maniera prepotente le qualità di grande umanista di Smith, come ci racconta Paolo Patrizi. Il talk non può infine non confrontare alcuni aspetti della questione di Minamata con quelli della situazione di Fukushima.