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Il Mann accoglie la terza edizione della kermesse «L’altro Giappone», che torna con un calendario molto ricco: quattro mostre ed una rassegna cinematografica per raccontare la cultura nipponica, che andrà oltre la Japan week, che si terra dal 29 settembre a 3 ottobre 2021.

Il tema della manifestazione sarà «Resistere/Rinascere. Uomo e natura nella società giapponese contemporanea», che rivolge uno sguardo attento all’ambiente e non solo, partendo dai primi «conflitti» tra comunità umane e valorizzando il significato della memoria.

“Ancora una volta si conferma l’attitudine del MANN ad aprire alle culture a livello globale, nel quadro del reciproco scambio. Se, infatti, il Festival è una finestra sulla cultura nipponica, il MANN è attivo da anni con grandi mostre in Giappone e riconosce a questo Stato un enorme contributo scientifico agli studi pompeiani; siamo pronti inoltre a realizzare, tra il 2022 e 2023, importanti mostre sui manga giapponesi in collaborazione con Comix e sui vulcanici, quelle civiltà accomunate dall’avere a ridosso le montagne di fuoco. D’altra parte un caso classico è rappresentato da Napoli e il Vesuvio, città ‘gemella’ di Kagoshima con il suo Sakurajima’ “, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
“A 10 anni dalla triplice catastrofe del Tohoku, in un momento storico in cui l’ umanità sta affrontando una pandemia globale e si interroga sul futuro del pianeta, L’ALTRO GIAPPONE ha ritenuto imprescindibile imperniare la manifestazione del 2021 sul rapporto tra Uomo e Natura. Trovandoci nel contesto museale del MANN, si è lavorato prima di tutto sull’idea di stratificazione, prendendo spunto da quello che ancora riaffiora dalle terre devastate dallo tsunami. Ma stratificazione vuol dire anche memoria, in tutte le sue forme, tema comune a molti dei film in rassegna. Arricchiscono il programma due eventi speciali che partendo dalla stoica ricerca della perfezione estetica in due discipline performative quali il teatro ed il pattinaggio artistico esemplificano le risorse artistiche e culturali che un paese ha per rinascere, come singoli e come comunità.”, afferma Barbara Waschimps, curatrice della rassegna.