foto d'epoca degli operai Mitsubishi

di Christian Tozzi

Nelle ultime settimane si sono tenute le trattative sindacali primaverili e si prospetta un aumento record dei salari in Giappone in seguito alla richiesta del primo ministro Fumio Kishida, alle aziende di dar via libera a consistenti aumenti delle retribuzioni, al fine di preservare il potere di acquisto delle famiglie giapponesi, che è attualmente compromesso dall’aumento dell’inflazione.

Il ministro per la rivitalizzazione Economica, Yoshikata Shindo, durante la discussione del Sunday Debate della NHK, ha indicato l’intenzione del governo di mobilitare tutte le politiche per realizzare un aumento salariale che superi l’obiettivo di inflazione del governo. Ha dichiarato che si sta affrontando un’opportunità per far prosperare l’economia dopo 30 anni, e che è necessario sfruttarla a tutti i costi, avendo un rafforzamento dei salari come premessa fondamentale.

Inoltre, Shindo ha evidenziato che, poiché il 70% della forza lavoro è impiegato in piccole e medie imprese, è essenziale coinvolgere in questa dinamica anche le imprese di piccole dimensioni. Ha concluso affermando che, affinché abbia senso, occorre stabilire socialmente che, a causa dell’aumento dei prezzi, i salari devono superare il livello dell’inflazione.

Secondo una stima preliminare della principale confederazione sindacale nipponica, la Rengo, la media degli incrementi salariali su cui le parti sociali si sono accordate sarà del 5,28%, che rappresenta il più importante incremento retributivo dal 1991.

Secondo quanto riportato dal servizio pubblico radiotelevisivo giapponese NHK, il presidente della Keidanren (Federazione giapponese delle organizzazioni economiche), Masakazu Tokura, ha commentato l’aumento salariale nelle trattative di primavera di quest’anno, affermando: “L’aumento dei salari è un impegno sociale delle imprese che, guardando l’andamento dell’inflazione, intendono rispondere con un aumento che superi quello dei prezzi, combinando miglioramenti nella produttività. Questa è la nostra posizione di base, e penso che finalmente stia iniziando a realizzarsi. L’aumento salariale strutturale non è facile da realizzare, ma quest’anno è estremamente importante effettuare dei tentativi.”

Tutte le più importanti compagnie giapponesi – Toyota, Nippon Steel, Panasonic – hanno dato il via libera ad aumenti record delle retribuzioni, sia in termini di anzianità sia in termini di produttività.

Le trattative salariali, che al momento rappresentano un tema cruciale in Giappone, attirano l’attenzione dei policy-maker, compresa quella della Banca del Giappone (BoJ), che adatterà i tempi e le modalità di un potenziale cambiamento nella politica monetaria alla dinamica prezzi-salari. Durante una conferenza stampa, il governatore della banca centrale, Kazuo Ueda, ha manifestato ottimismo riguardo a un “circolo virtuoso tra prezzi e salari”.