di Carmine D’Angelo
Inauguriamo con questo post la rubrica ‘Gente di Cinema’ che si propone di rendere accessibili al pubblico italiano alcune testimonianze di ‘addetti ai lavori’ della galassia cinematografica giapponese. Anche questo progetto fa parte delle attività di tirocinio messe a disposizione da L’Altro Giappone, e ringraziamo gli studenti per l’ impegno e la passione profusi nel farlo crescere.
(1) Documentarista e regista televisivo, Tatsuya Mori nasce nella prefettura di Hiroshima nel 1956. Esordisce come attore prima di trovare notorietà con i documentari “A” (1998) e “A2” (2001), molto controversi al tempo poiché riguardanti la vita dei seguaci della setta religiosa Aum Shinrikyō, coinvolta nell’attentato terroristico alla metropolitana di Tokyo del 1995. Il suo lavoro più recente “i – Documentary of the Journalist” è del 2019 e tratta una serie di scandali legati al governo giapponese scoperti dalla giornalista Isoko Mochizuki, proiettato a Napoli durante la Rassegna de L’Altro Giappone 2020 e presentato dal giornalista Pio d’Emilia, anch’egli nel film.
(2) Regista dall’articolata e muscolare filmografia, di cui cura sceneggiatura, produzione, scenografia, fotografia, montaggio, oltre a esserne talvolta interprete, Shin’ya Tsukamoto è sicuramente un autore di culto tra quelli nati negli anni ’60. Esaspera la disumanizzazione della società giapponese mettendola in rapporto con l’alienazione e le schizofrenie dei rapporti interpersonali – concentrandosi spesso sulle trasformazioni e le fragilità del corpo umano. Il suo primo mediometraggio è “Le avventure del ragazzo del palo elettrico” (1987), cui seguirà il già citato “Tetsuo”; il lavoro più recente è “Killing” (2018). Come attore ha collaborato tra gli altri con Takashi Miike, Teruo Ishii, Martin Scorsese.